Carta Tabacco
20
Bassa
12 ottobre 2003
Monti Prealpi Carniche
C.A.I. 816 - 815
Cuel di Forchia - 886 m slm
Monte Cuar - 1478 m slm
1h 30m salita, 2h discesa (Percorso ad anello)
Difficoltà
Periodo
Sentieri
Partenza
Arrivo
Percorrenza
Monti
Andrea, Fabrizio, Franco, Paolo
600 m
Dislivello max
Giunti a Avasinis si prende la carrozzabile che porta al Cuel di Forchia, qui si lascia la vettura e si prosegue a piedi per un tratto di strada sterrata a tornanti, fino ad incontrare il sentiero 816.
La traccia prende rapidamente quota, ma il paesaggio non muta il suo aspetto, solo a tratti si intravedono i boschi a valle e si sente l’abbaiare di qualche cane da caccia. Si va avanti così per circa un’ora fino a che, nel pieno della nebbia, ci ritroviamo in cima quasi senza accorgercene, purtroppo, come si vede dalle foto di Paolo, il paesaggio ci viene negato e inoltre la temperatura è quasi invernale.
In questa parte del percorso la nebbia ci lascia qualche spiraglio di visibilità e dopo alcuni minuti ci si apre davanti uno scenario da “Nebbie di Avalon”: la cresta, sulla sinistra il ripido pendio erboso e sulla destra, che degrada dolce, il basso boschetto di giovani faggi i cui tronchi si innalzano da un tappeto di foglie di un colore dorato che ricopre l’intero sottobosco con qua e là dei banchi di nebbia, trapassati da timidi raggi di sole, che sfilano veloci sospinti dal vento.
Esso segue una crestina mista di erba e rocce attraversando alcuni boschetti di piante basse. I segnavia non sono molto evidenti, inoltre la giornata nuvolosa, è piuttosto umida e a tratti la nebbia ci circonda limitando la visuale a poche centinaia di metri .
Da qui si prende il sentiero 815 che segue in lieve pendenza la cresta che va dal Monte Cuar al Cuel dai Poz 1377m slm per poi attraversare il pianoro sopra Malga Cuar .
Immersi in questo ambiente arriviamo fino alla malga (chiusa dalla fine di settembre), da qui si dipartono diversi percorsi, frequentati anche dagli appassionati di mountain bike, che raggiungono altre malghe e stavoli sparsi nella zona, sarebbe interessante farne un itinerario anche invernale.
A volte le escursioni con tempo incerto possono rivelarsi più “magiche” di quelle con una giornata limpida.
Seguendo la strada sterrata si ritorna poi al punto di attacco del sentiero 816 e quindi al parcheggio.
Testi “Fabrix”
Web e fotografie “PaMa”