Testi “Fabrix”
Web e fotografie “PaMa”
Carta Tabacco
In pubblicazione
19 settembre 2004
Alpi Carniche Occidentali
01
Rifugio sorgenti del Piave - 1830 m slm
Monte Peralba - 2694 m slm
3 ore salita — 3 ore discesa parete ovest Peralba
Difficoltà
Periodo
Sentieri
Partenza
Arrivo
Percorrenza
Monti
Fabrizio, Gigi, Giorgio, Laura, Paolo.
864 m
Dislivello max
Medio Bassa
Percorsa la comoda strada che da Cima Sappada raggiunge il Rif. Sorgenti del Piave costeggiando il Piave, ancora in fase di torrente, si parcheggia sull’ampio spazio antistante il rifugio proprio sotto le imponenti bastionate del Peralba. La zona è molto bella e quindi frequentata da numerosi escursionisti oltre che gitanti domenicali.
Sulla sinistra del rifugio si prende il sentiero che oltrepassando un fitto bosco di abeti lungo il pendio sottostante la montagna, si congiunge alla larga mulattiera (sentiero C.A.I. 132) che sale al Rif. Calvi (2164 m slm) situato in un ampio circo tra il Peralba ed il Pic Chiadenis e dominante su tutta la bellissima Val di Sesis fino a Sappada. Qui con grande sorpresa incontriamo Gigi e Giorgio che, incredibile, avevano deciso di fare la stessa escursione la sera prima, anche loro alla prima salita per la ferrata Sartor.
Ci incamminiamo per il ripido ghiaione sopra il rifugio fino a raggiungere un costone erboso e da li, seguendo pochi tornanti raggiungiamo l’attacco della ferrata (circa un’ora e mezza dalla partenza).
Il panorama e molto suggestivo e alcune soste su dei terrazzini naturali consentono apprezzarlo a pieno. La ferrata si percorre in circa 40-50 minuti per poi ritrovarsi su di un sentiero ghiaioso che porta alla vetta, forse la parte peggiore della salita è proprio questa in quanto bisogna stare molto attenti allo scarico di pietre.
In circa mezz’ora si raggiunge la vetta dove tutte le fatiche vengono ripagate dalla visuale che ci circonda: non solo cime imponenti ma anche la Val Visdende che si apre dietro di noi verdissima, le montagne austriache e ad ovest le Dolomiti del Veneto.
Dopo la meritata pausa prendiamo il sentiero che scende dal costone ovest lungo un pendio ripido e ghiaioso dove bisogna mantenere costante l’attenzione.
Lungo la discesa il paesaggio sembra quasi lunare, con ghiaie, costoni rocciosi, profondi camini frastagliati, il sentiero attraversa alcune creste passando vicino a delle guglie di roccia sporgenti vicino a pareti verticali levigate e a tratti con enormi spaccature (qualcuno direbbe “ambiente severo”).
La discesa continua ripida su terreno infido e ghiaioso, l’attenzione è costante anche quando ci si immerge in un bosco di mughi e poi abeti, anche la fatica si fa sentire e finalmente si raggiunge un dolce pendio erboso che precede il Rif. Sorgenti del Piave, è fatta.
La ferrata incomincia con un piccolo tratto da superare aiutandosi con le mani, fino a raggiungere una scaletta metallica (5-6 m) che consente di superare uno sbalzo di roccia liscia e priva di appigli.
Il cavo metallico continua prima dritto seguendo la parete rocciosa, poi piega decisamente a sinistra seguendo una linea trasversale alla montagna, la difficoltà non è assolutamente elevata, gli appigli sono numerosi e l’esposizione non è eccessiva se non in un breve tratto, va comunque utilizzato il kit da ferrata.