TRAVERSATA DAL M.TE AVANZA AL
M.TE CHIADENIS (Via Ferrata CAI Portogruaro)
Testo di "Fabrix" - Web/Foto "PaMa"

Monti:
Alpi Carniche
Partenza:
Sorgenti del Piave- 1800 m slm
Carta Tabacco:
1
Arrivo:
Monte Chiadenis - 2459 m slm
Sentieri:
C.A.I. 173
Ferr. Chiadenis
Dislivello max:
838 m suddivisi in 592 m (M.te Avanza) - 246 m (M.te Chiadenis)
Difficoltà
Medio Alta
Note percorrenza:
6 ore salita - 2 ore discesa
Percorso ad anello
Periodo:
16 ottobre 2005
Partecipanti:
Andrea, Armando, Fabrizio, Giorgio, Laura, Paola, Paolo

La “cronaca” di questa escursione ha bisogno di una piccola introduzione per spiegarne lo svolgimento, (e vi prometto che sarò breve).

Andare in montagna è una passione che include in sé varie motivazioni: il contatto con la natura, la scoperta, l’estraniarsi dal quotidiano, l’attività fisica e chi ne sa ancora, ne metta pure.
Quello che abbiamo provato e sentito durante questa escursione, ha raccolto tutti questi aspetti, amplificandoli, per l’aggiunta di un elemento fuori programma: abbiamo sbagliato direzione.

Proprio così, un errore di percorso ha fatto sì che questa escursione diventasse una delle più belle fatte fino ad ora. Non vorremmo adesso diventare promotori di escursioni “a caso”, ma forse, pur dopo essersi ben studiati il percorso e aver seguito i nostri rassicuranti segnavia bianco-rossi, proviamo ogni tanto, se le condizioni di tempo e sicurezza lo consentono, a “sbagliare” un pochino, uscire dalle abitudini che ci portiamo dietro dalla quotidianità portandoci a seguire sempre le vie conosciute e provare a cambiare direzione, come nella vita di ogni giorno a volte si possono prendere delle grosse cantonate, ma altre volte….

L’escursione.

Arriviamo con la macchina poco prima del Rif. Sorgenti del Piave, siamo nella bellissima Val Sesis, raggiunta da Cima Sappada salendo per la tortuosa stradina asfaltata che costeggia i primi spruzzi d’acqua del Piave. Parcheggiamo a quota 1800 m in corrispondenza dell’attacco con il sentiero 173 (tabella).













La vallata è già un bel vedere: i boschi cominciano a tinteggiarsi dei colori autunnali, i pendii erbosi, illuminati dal sole mattutino, passano dal verde alle sfumature dorate tipiche della stagione.
Il cammino è comodo attraverso prati e rade boscaglie in leggera pendenza, per poi proseguire con più inclinazione seguendo le assolate pendici del Monte Chiadenis.










Ancora un tratto in falso piano tra larici e abeti ci introduce ad una salita più marcata, portandoci alla probabile zona dello “sbaglio”, un largo dosso erboso che delimita l'ampia base di un grande canalone.
A questo punto la direzione da prendere sarebbe a sinistra per proseguire verso il Passo dei Cacciatori, noi invece continuiamo a destra seguendo una traccia di sentiero (sulla cartina in tratteggio nero), che conduce all’interno del canalone ghiaioso.














































Il percorso si fa più faticoso per la maggiore pendenza e per il ghiaino che rallenta la salita.






Sui nostri fianchi si alzano pareti di roccia chiara ben levigate dal tempo, più in alto, davanti a noi, la fine del canale che restringendosi appare come chiuso.


















Raggiunta la sommità infatti il sentiero sembra sbarrato da due enormi massi che chiudono l’uscita dal canale, fortunatamente sulla destra vi è un pezzo di cavo metallico che agevola la risoluzione del passaggio.









Come aver oltrepassato una porta il percorso si apre su di un altro breve ghiaione, per poi raggiungere l’ampia sella appena sotto la cima del Monte Avanza (fortificazioni). Qui ci rendiamo conto di aver commesso un errore di percorso, ma la visuale dalla sella ci soddisfa in modo tale da non farci preoccupare più di tanto.




















A questo punto seguiamo a sinistra il sentiero non numerato che seguendo per un tratto la cresta delle Crete dei Cacciatori, si abbassa verso un secondo canalone tra queste ultime e i Campanili delle Genziane.





Sulla sinistra del canale le pareti, in ombra, si innalzano verticali contrastando con il loro grigio il blu intenso del cielo limpido.
La discesa del canalone, molto veloce come il solito, ci riporta finalmente a ritrovare il sentiero perso in precedenza che con una ripida serie di tornanti ci fa rapidamente guadagnare il Passo dei Cacciatori.









Una sosta ci consente di goderci l’ampio panorama dalla sella oltre che di riprendere le forze prima della prosecuzione in via ferrata.







Armando e Paola che fin ora si sono comportati benissimo (nonostante alcuni passaggi esposti ),
proseguono invece per il sentiero che aggirando la parete nord del Pic Chiadenis porta al Passo Sesis, per poi discendere al Rif. Calvi, dove ci ritroveremo.






Continua