Testi “Fabrix”
Web e fotografie “PaMa”
Carta Tabacco
09
1 maggio 2005
Alpi Carniche Centrali
C.A.I. 404
Castel Valdaiser - 1340 m slm
Monte Dimon - 2043 m slm
3 ore salita — 2 ore discesa
Percorso ad anello
Difficoltà
Periodo
Sentieri
Partenza
Arrivo
Percorrenza
Monti
Andrea B., Andrea G., Armando, Fabrizio, Franco, Laura, Marco, Paola
703 m
Dislivello max
Bassa
La discesa al punto di partenza viene quindi compiuta seguendo la comoda forestale che costeggiando il vallone del Rio Mauran porta direttamente al castello. Diversi corsi d’acqua si incontrano durante la discesa nel suggestivo vallone, in caso che le scorte di liquidi scarseggino conviene approfittarne, ma se si ha un po’ di pazienza dopo circa metà della discesa si trova sulla sinistra una comoda fontana con relativo vascone che rende il rifornimento più comodo.
Questa escursione è già presente nel sito in versione “solitaria", ma viene riproposta in quanto l’esperienza precedente, viste le condizioni di visibilità pressoché nulle tranne la vetta, mancava di una descrizione per così dire tecnica e descrittiva del percorso.
Giunto a Castel Valdaier sopra l’abitato di Ligosullo ci si incammina per la carrozzabile che sale sulla destra inoltrandosi subito nel bosco. Procedendo per circa 500 m si lascia la carrozzabile per immettersi a sinistra sul segnavia 404 che segue, costeggiandola, la pista di sci ormai in disuso.
La pendenza si fa subito accentuata lungo il pendio che alzandosi di quota, tra la rada vegetazione, consente subito un assaggio del paesaggio circostante. In breve si raggiunge un falso piano erboso appena sopra C.ra Valdaier con la prima fioritura di stagione e l’erba verdissima ancora umida della rugiada notturna.
Il percorso riprende seguendo una stradina sterrata che con alcuni tornanti sormonta i pascoli sopra la casera per poi salire su di un’ampia cresta erbosa fino ai vecchi tralicci della funivia dimessa. Il sentiero si alza ora seguendo la cresta del M. Neddis su di un terreno detritico per raggiungere un secondo falso piano popolato da radi mughi e macchie di ontani, la visuale è libera sui due lati del percorso e vale la pena di soffermarsi anche per riprendere fiato dopo lo strappo precedente.
La cima del M. Dimon è in pratica una cresta che forma la sommità dell’ampio circo che circonda il Lago Dimon ancora ghiacciato e coperto di neve, un bellissimo scorcio di paesaggio tardo invernale.
Il sentiero segue tutta la cresta per poi scendere bruscamente sulla strada forestale sottostante, ma il gruppo decide di approfittare della coltre nevosa ancora spessa e di un largo canalone, per una discesa “ammortizzata” dal manto nevoso, ovviamente qualche “rotolata” è di rito.
Si continua così tra brevi salite e pendii più dolci fino quasi alla cima del M. Neddis (1990 slm) dove un ultimo strappo ci consente di guadagnare l’ampia cima. Da qui si riprende verso destra seguendo il sentiero in cresta con una leggera discesa fino a guadagnare la sella che divide il Neddis dal M. Dimon, che raggiungiamo salendo agevolmente l’ultima parte del sentiero ancora per lunghi tratti innevato.