PERIPLO del MONTE COGLIANS - Ferr. "WEG DER 26er"
Testo di "Fabrix" - Web/Foto "PaMa"

Monti:
Alpi Carniche Centrali
Partenza:
Rif. Tolazzi 1350 m slm
Carta Tabacco:
09
Arrivo:
Monte Coglians - 2780 m slm
Sentieri:
CAI 144 - Ferr. WEG DER 26er - CAI 143
Dislivello max:
1430 m
Difficoltà
Alta
Note percorrenza:
5 ore salita - 3 ore discesa (percorso ad anello)
Periodo:
23 luglio 2006

Partecipanti:
Fabrizio, Franco, Gigi, Monica, Laura e Paolo


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Senza quasi accorgersene ci ricongiungiamo alla parte storica del percorso lasciandoci sulla sinistra il ghiaione pensile.





















Siamo alti in un paesaggio magnifico, vediamo la cresta sopra di noi e sono gia passate quasi 2 ore.







Il cavo continua per la parte meno impegnativa della ferrata, ora gli appigli sono abbondanti anche se la roccia è un po’ friabile. La stanchezza si fa sentire, ma la cresta che si avvicina ci da una nuova carica.

 




La cresta è uno spettacolo naturale, con una vista impagabile, seguiamo il cavo come accompagnati per mano in un paesaggio straordinario, .............................



.............è quasi una sensazione di volo, tutto è sotto di noi, la vallata di Collina, il sentiero che porta al Lambertenghi –Romanin.



Passo dopo passo si aprono baratri impressionanti a destra e a sinistra, poi terrazzi sul nulla, poi piccoli gradini a salire su di una lama di coltello .....................











........e il suono della campana della vetta del Coglians che sembra richiamarci per indicarci la strada.





























Siamo in vetta e quasi non ha importanza.
Non ci dilunghiamo, il tempo minaccia, vogliamo raggiungere il Rif. Marinelli e berci una bella birra ghiacciata.

Ed è nella discesa che si accavallano pensieri e discorsi sul percorso fatto.



La tensione si è sciolta, siamo entusiasti di ciò che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto; siamo felici e rilassati al rifugio.

Mentre scendiamo per la stradina che porta al Tolazzi
è ormai sera e tra i pensieri sulla giornata forse a tutto il gruppo è arrivata la frase di J. Quarles, con cui ho cominciato questo resoconto e quindi la sua conclusione:

“ …ma dopotutto quello che conta è il cammino”

, ma aggiungendo "e con chi lo condividi.”



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