PERIPLO dello JOF di MONTASIO - Via "AMALIA"
Testo di "Fabrix" - Web/Foto "PaMa"

Monti:
Alpi Giulie Orientali
Partenza:
Rif. Grego 1389 m slm
Carta Tabacco:
18
Arrivo:
Biv. Suringar - 2430 m slm / Piani del Montasio 1502 m slm
Sentieri:
CAI 611 - Via AMALIA
Dislivello max:
1041 m
Difficoltà
Alta
Note percorrenza:
Totale 9 h
Periodo:
19-20 agosto 2006

Partecipanti:
Fabrizio, Gigi, Giorgio, Monica, Laura e Paolo


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- La Via Amalia












La cresta è un pulpito sulla Val Dogna, stretta ed esposta, il vento è tremendo, ma il momento è di quelli che ti ricordi per sempre,










Gigi assume posizioni vittoriose su di un masso esposto al precipizio, .......................








........ Paolo
scatta foto e riprende video quasi all’unisono, io che mi sto congelando, cerco di trovare un punto più comodo per vestirmi e godermi la visuale al riparo dal vento.












Percorriamo la cresta in fila indiana............................
















....................con Monica in fondo che nonostante la posizione e il vento forte, sembra che passeggi nel giardino sotto casa, scattando foto qua e là.












































La Cresta dei Draghi








































Credo che la parte più impegnativa della Via parta proprio dalla cresta, ...................







ci troviamo, infatti, a scendere per un circo erboso molto inclinato ed esposto su un vero baratro, per poi risalire dalla parte opposta nelle stesse condizioni.







Mantenendo la concentrazione andiamo avanti su questo sentiero insidioso ed esposto, con il fondo composto d’erba, terriccio umido e ghiaia.





La stanchezza si fa sentire e uno scivolone sul pendio può diventare una tragedia.






Rimanendo in quota attraversiamo il lato ovest del Montasio immersi in un ambiente fantastico e severo, roccia scura sopra di noi, ghiaie e burroni sotto.

























C’imbattiamo, appena dopo una crestina, nella “Sfinge” di roccia che pare vegliare sul tratto che percorriamo e sulle profonde valli sottostanti.


















Il bivacco Suringar, nostra prossima tappa, non si vede ancora, .............................











.................... mentre noi dobbiamo ora risalire un tratto di parete rocciosa con difficoltà di I e II grado spostandoci da una cengia inferiore ad una superiore e poi ancora salire.







































Il tempo si sta guastando nuovamente, proprio mentre riusciamo a raggiungere la “Grande Cengia”, una stradina che aggira le pareti del Montasio fino alla Forca dei Disteis, è un sollievo, anche se rimane sempre molto esposta sui burroni sottostanti.





Si può considerare un po’ più comoda del tratto precedente e poi indica che il bivacco è vicino.

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