VIA "FINDENEGG" - JOF DI MONTASIO
Testo di "Fabrix" - Web/Foto "PaMa"

Monti:
Alpi Giulie Orientali
Partenza:
Piani del Montasio 1502 m slm
Carta Tabacco:
19
Arrivo:
Cima del Montasio - 2752 m slm / Piani del Montasio 1502 m slm  
Sentieri:
Grande Cengia
Via FINDENEGG
Dislivello max:
1250 m
Difficoltà
Medio Alta
Note percorrenza:
4:30 ore salita - 3:30 ore discesa
Passaggi di I e II grado
Periodo:
15 ottobre 2006

Partecipanti:
Fabrizio, Gigi, Giorgio, Monica, Laura e Paolo


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Il pericolo maggiore è rappresentato dalle pietre smosse che più di qualche volta le senti ribalzare sordamente sopra e sotto di te, (io il casco me lo sono portato).



Sento la voce di Paolo sopra di me che ci annuncia di essere arrivato alla parte assolata della via, quindi vicino alla cresta finale e ...................................





















.............................. poco dopo lo vedo appena sotto la cresta, ma nel tratto più infido dal punto di vista delle pietre smosse e infatti ne seguo un paio che mi passano sulla destra verso il fondo.










Siamo ormai sulla cresta sopra ad un panorama stupendo, da qui alla cima non manca molto, a parte la cresta stessa. Come Kugy battezzò la Cresta dei Draghi, enorme e possente, questa si potrebbe denominare la “Coda del Draghetto” stretta ed esile, ma soprattutto esposta alle pareti a nord del Montasio.




















È un passaggio veramente spettacolare dove oltre al coraggio devi prenderti anche la roccia a quattro mani e a tratti salire a “gattoni”, ............................






............................... ma ormai a parte un infido canaletto innevato dove il vuoto è piuttosto vicino agli scarponi, la cima e lì a pochi metri e raggiungerla è un attimo di adrenalina ma molta soddisfazione.




















Si!


Ci siamo anche noi questa volta, non c’è una nuvola in cielo che possa nasconderci niente ed è ancora tutto sotto di noi.











Le panoramiche di Paolo si commentano da sole. (Vai a Pan1 e Pan2)













































Paolo, Andrea, Fabrizio










Il gruppo CIMEFVG
Giorgio, Paolo, Gigi, Monica, Andrea.




































La discesa si presenta come la continuazione della cresta precedente, ma più comoda.




















Ci avviamo lungo la sommità con alcuni passaggi esposti ora a sud ora a nord, questi ultimi con vista su alcuni tratti dell’Amalia che ripercorriamo mentalmente con piacere.












Il relitto di una vecchia postazione, la roccia coperta dal ghiaccio modellato dal vento, i dirupi e a tratti il sentiero, è un bel percorso in una giornata come questa.

La Val Saisera si presenta a grandi macchie rugginose, bellissima da quassù, ma ancora più impressionanti i baratri che colano a picco fino a lei.













Si scende ancora con calma, fino alla scala Pipan, ultimo “brivido” della nostra traversata, più che altro per il movimento sussultorio della scala stessa con le gambe ormai stanche.




Siamo alla discesa della normale al Montasio i giochi si sono conclusi ormai, anche questa volta perfettamente.





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