Pag. 3 di 5 - La Via Amalia
La Via prosegue facile risalendo dei gradoni di roccia che fiancheggiano un canalone abbastanza ripido fino ad una forcella erbosa dove effettuiamo la prima sosta.
La via attrezzata in pratica finisce qui, su di un pendio erboso che domina la grande conca del ghiacciaio a sinistra .....................
.....................e le pareti discontinue che scendono dalla Cresta dei Draghi a destra.
Sopra ancora pietra e l’erba verde sotto i nostri piedi è quasi un isola in questo mondo.
Riprendiamo il cammino verso un ampio canalone di rocce bianche e arrotondate, dove si alternano tratti di sentiero a roccette dove ci si aiuta con le mani.
Troviamo ancora qualche spezzone di cavo piuttosto usurato dove conviene testarne la tenuta prima di farci affidamento.
Si sale ancora, un po’ a destra, poi a sinistra, seguendo i segni bianco/rossi e ometti di pietra .................
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fino a raggiungere un ghiaione pensile su cui e adagiato un largo nevaio che attraversiamo lungo la sua parte terminale, intanto alcune nubi grigie si accumulano sopra e sotto di noi nascondendoci a tratti il paesaggio.
Ancora un ripido prato verde che aggira un costone esposto verso la Val Saisera.
L
’aria è umida, speriamo di non avere sorprese da parte del tempo atmosferico.
Aggirato il costone ci ritroviamo sotto un ripido pendio misto di rocce ed erba che risaliamo direttamente verso la sua sommità, il cavo presente non è sicuro, l’ultimo fittone, infatti, è solamente appoggiato al terreno.
Il vento aumenta, le nuvole corrono veloci appena sopra di noi e liberano la Torre Nord che s’innalza poco davanti.
Siamo sulla cresta, ovvero la parte iniziale della schiena del drago di Kugy.
E' quasi follia!
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